Stamani sono decollati due F18 spagnoli e un tanker da Decimomannu in Sardegna, dopo il raid su Bengasi nella tarda serata di domenica 20 marzo in cui sono stati impiegati anche i Tornado Ecr italiani, partiti dalla base militare di Trapani Birgi. E proprio da Birgi tre caccia italiani sono decollati verso le 14 di oggi. Bocche cucite al comando del 37° stormo dell'Aeronautica, dove non confermano che i due velivoli sono diretti in Libia.
Intanto le brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno bombardato il centro della città di Zintan, in Tripolitania. Lo ha annunciato una fonte dei ribelli libici citata dalla tv satellitare 'al-Arabiya'. Secondo la fonte, "le brigate circondano la città e ci stanno attaccando. Negli scontri in corso oggi siamo riusciti a catturare alcuni loro soldati".
Probabilmente raggiungeranno i cieli di Bengasi. E sempre dall'aeroporto militare della città siciliana sono partiti due F16 italiani; pochi istanti dopo è decollato anche un elicottero italiano.
Inoltre, prima delle 13, sono decollati tre velivoli spagnoli dalla base aerea di Decimomannu in Sardegna: secondo quanto si apprende, si tratta di di due caccia F18 e di una aereo cisterna, giunti nella base sarda due giorni fa. E sei caccia F16 sono partiti dalle basi in Norvegia e andranno ad aggiungersi ai velivoli che prendono parte alle operazioni in Libia. I caccia, ha riferito un portavoce, potranno operare dalle basi a Creta o in Sardegna. Oltre ai jet è partito un aereo da trasporto Hercules. Intanto le brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno bombardato il centro della città di Zintan, in Tripolitania. Lo ha annunciato una fonte dei ribelli libici citata dalla tv satellitare 'al-Arabiya'. Secondo la fonte, "le brigate circondano la città e ci stanno attaccando. Negli scontri in corso oggi siamo riusciti a catturare alcuni loro soldati".
Le forze fedeli al Colonnello starebbero inoltre portando civili a Misurata dalle città vicine per usarli come scudi umani. Lo ha riferito uno dei portavoce dei ribelli, che dal 17 febbraio stanno combattendo la rivoluzione contro il raìs. Citato dalla 'Bbc', il portavoce ha aggiunto che ieri, sempre a Misurata, nella Libia occidentale, sette persone sono rimaste uccise negli scontri tra gli insorti e l'armata verde.
L'obiettivo degli insorti di Bengasi è conquistare anche la capitale Tripoli, ma senza l'intervento di truppe straniere di terra. Lo ha detto in una conferenza stampa un portavoce che ha dato il benvenuto dei ribelli ai raid aerei contro gli obiettivi del regime, ma ha ribadito il loro rifiuto all'ingresso in Libia di truppe straniere. Secondo quanto riferisce l'emittente satellitare 'al-Jazeera', a Bengasi il giordano Abdelilah Khatib, inviato in Libia del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, e il capo del Consiglio nazionale transitorio, Mustafa Abdel Jalil, si sono incontrati: si tratta del primo contatto diretto tra l'Onu e l'organismo creato dagli insorti.
Negli attacchi sferrati finora, un missile ha colpito e completamente distrutto un edificio ''di comando e di controllo'' di Gheddafi nel complesso di Bab el Aziziya a Tripoli. Lo riferisce un funzionario della coalizione a 'SkyNews', precisando che l'edificio si trova a circa 50 metri dalla tenda dove il Colonnello è solito incontrare i suoi ospiti a Tripoli. Fumo è stato visto innalzarsi dall'edificio che, oltre a essere la residenza militare di Gheddafi, era anche una caserma militare.
Circolano inoltre voci circa la morte di Khamis Gheddafi, figlio del colonnello, il quale sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Secondo quanto ha annunciato il sito dell'opposikzione libica 'al-Manara', Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi quando un pilota dell'aviazione libica passato con l'opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli.
Circolano inoltre voci circa la morte di Khamis Gheddafi, figlio del colonnello, il quale sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Secondo quanto ha annunciato il sito dell'opposikzione libica 'al-Manara', Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi quando un pilota dell'aviazione libica passato con l'opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli.
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