mercoledì 23 marzo 2011

Processo Berlusconi la Camera: si al conflitto di attribuzione

 La Camera solleva davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione con i giudici di Milano sul procedimento penale che vede indagato Silvio Berlusconi per concussione nel caso Ruby. La Giunta ha detto sì con 11 voti a favore e 10 contrari.

Il parere sarà recepito dall'ufficio di presidenza di Montecitorio assieme a quello della Giunta per il Regolamento che arriverà domani, dopodiché l'ufficio presieduto da Gianfranco Fini, dove l'opposizione è in maggioranza, deciderà se sottoporre la questione al voto dell'Aula.
Secondo Maurizio Paniz, capogruppo del Pdl in Giunta,  "la parola ultima spetta ora al Parlamento, cioè all'aula". I capigruppo del centrodestra alla Camera hanno chiesto di sollevare un conflitto con i pm e il gup di Milano, secondo i quali il reato di concussione contestato a Berlusconi non è di natura ministeriale e pertanto l'inchiesta non andava sottratta alla procura per essere affidato al tribunale dei ministri. Il processo con rito immediato contro Berlusconi per concussione e prostituzione minorile si aprirà al tribunale di Milano il 6 aprile.




Mentre il centrodestra ritiene che la concussione in questione fosse un presunto reato ministeriale e vuole che la Camera chieda alla Consulta di confermarlo. Se così fosse, il processo sarebbe azzerato e l'inchiesta ripartirebbe danvanti al tribunale dei ministri, mentre la Camera potrebbe negare l'autorizzazione a procedere e chiudere il procedimento. Nell'attesa, il processo a Berlusconi si aprirà regolarmente.

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