venerdì 18 marzo 2011

Il via dell' Onu al "no fly zone" in Libia

La risoluzione, passata con 10 voti favorevoli e cinque astenuti, tra cui Cina, Russia e Germania, che prevede la no-fly zone sui cieli della Libia e ''tutte le misure necessarie per proteggere i civili'', autorizza l'uso della forza contro le truppe del colonnello Muammar Gheddafi e apre la strada ad attacchi aerei sulla Libia.




Seifulislam Gheddafi, figlio del colonnello libico Muammar, nel corso di un'intervista all'emittente americana 'Abc', ha affermato che la Libia "non ha paura" delle conseguenze della risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza. "Siamo nel nostro paese e con la nostra gente. E non abbiamo paura", ha affermato Seifulislam da Tripoli. "Non abbiamo nulla da temere - ha aggiunto il figlio del Colonnello - Non aiuterete le persone se attaccherete la Libia per uccidere i libici. Voi distruggete il nostro paese. Nessuno è felice di questo".
L'Unione Europea si è detta "pronta ad attuare la risoluzione" sulla Libia approvata dal Consiglio di Sicurezza. E' quanto hanno assicurato in una nota congiunta il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Catherine Ashton, precisando che "il Consiglio europeo del 24 e 25 marzo e il Consiglio affari esteri del 21 discuteranno la situazione in Libia e prenderanno le decisioni necessarie in proposito". 


La Germania però ha messo in chiaro che non parteciperà a un intervento militare in Libia, diversamente dalla Francia. Parigi ha infatti avvertito che un attacco aereo alla Libia potrebbe avvenire anche entro poche ore. All'emittente Rtl, il portavoce del governo François Baroin, parlando al condizionale di possibili bombardamenti, ha affermato che "non si tratta di occupazione di territorio libico, ma di un intervento militare per proteggere la popolazione" e favorire il suo desiderio di libertà con la caduta della "dittatura terrorista e sanguinaria" di Gheddafi. Secondo il quotidiano 'Le Figaro', la Francia potrebbe utilizzare gli aerei militari di base in Corsica.
Nutre "serie riserve", nei confronti di una parte della risoluzione del Consiglio di Sicurezza, la Cina. A spiegarlo è stato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu. "Ci opponiamo all'uso della forza nelle relazioni internazionali e abbiamo alcune serie riserve per quanto riguarda parte della risoluzione - ha affermato - L'attuale crisi in Libia dovrebbe essere risolta attraverso il dialogo e altri mezzi pacifici".
Il Canada invece invierà presto sei aerei da guerra nel Mediterraneo per imporre la no-fly zone, secondo quanto hanno riferito fonti della Difesa canadese, citate dall'agenzia d'informazione 'Canadian Press'. Anche Belgio e Norvegia si sono detti pronti a partecipare alle operazioni militari.



Alla notizia che il Consiglio di Sicurezza Onu aveva approvato la risoluzione Bengasi "è scoppiata in festa". Lo ha riferito il dissidente libico, Salem Bunuara, in Italia da molti anni, riferendo le notizie che gli sono giunte dalla roccaforte degli insorti nell'est della Libia. "Ci sono state feste in strada, la gente stanotte non ha dormito", ha dichiarato ad AKI-Adnkronos International.
Mentre, a seguito della decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Libia ha chiuso il suo spazio aereo. Lo ha reso noto Eurocontrol, che ha detto di aver ricevuto la notizia dalle autorità maltesi, alle quali sarebbe stato notificato da Tripoli il divieto di ingresso nello spazio aereo di qualsiasi velivolo "fino a ogni altra ulteriore notifica".
Intanto le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno ripreso gli attacchi e stanno bombardando la città di Misurata. Lo annunciano i ribelli libici, secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiya'. Dopo aver passato l'intera notte ad attaccare la città con armi pesanti, questa mattina sono ripresi gli attacchi contro la città della Tripolitania, che dista 200 chilometri da Tripoli.



"Siamo soddisfatti per la risoluzione dell'Onu sulla no-fly zone in Libia, ma temiamo che, per difendersi, le brigate di Muammar Gheddafi useranno i civili come scudi umani durante i raid dei caccia della comunità internazionale" è l'allarme lanciato dal portavoce dei ribelli di Misurata, Saadun al-Misurati, in un collegamento con la tv araba 'al-Jazeera'. Intanto nella città della Tripolitania la situazione diventa sempre più difficile. "A partire da questa mattina siamo sotto bombardamento - ha aggiunto - Le brigate del regime ci stanno attaccando con 25 carri armati e con i colpi di artiglieria. Avanzano dall'entrata occidentale e meridionale della città".

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