venerdì 11 marzo 2011

Giappone devastato da terremoto e tsunami

Il Giappone devastato dal più violento terremoto che lo abbia colpito fino ad oggi, due violentissime scosse, una di magnitudo 8,8 e l'altra di 7,9, seguite da uno tsunami con onde alte fino a 10 metri che ha colpito soprattutto la città di Sendai, dove le acque del mare hanno invaso l'aeroporto, auto case e tutto quello che hanno trovato lungo il cammino. L'allarme tsunami è stato esteso a tutto il Pacifico, all'Australia, Messico, Nuova Zelanda e America Latina. 



Undicimila cittadini russi sono stati evacuati dalle isole Curili. Il sisma che ha colpito soprattutto la regione di Tohoku, conta attualmente 26 morti, ma purtroppo ci sono decine di feriti e di dispersi. La prima scossa è stata avvertita alle 6.46 ora italiana, in una zona di  mare, a 24,4 chilometri di profondità e a 130 chilometri di distanza dalla costa. Il sisma è stato causato dalla rottura di una faglia che si estende per centinaia di chilometri, in una delle zone più sismiche del pianeta. Le numerose centrali nucleari della regione giapponese sono state spente e il primo ministro ha dichiarato che non ci sono state fughe radioattive. Purtroppo non solo il Giappone è a rischio tsunami, infatti il Centro per gli tsunami dell' Oceano Pacifico ritiene che vi sia pericolo anche per la Russia, le isole Marianne, le Filippine, il Taiwan, l'Indonesia, le Hawaii e le isole Fiji, estendo l'allarme persino all'Australia, la Nuova Zelanda, il Costarica, l'Honduras e paesi ancora più lontani come il Cile, la Colombia e il Perù. Si è già provvedduto all'evacuazione delle coste delle Filippine e delle Hawaii. Il terremoto è stato avvertito anche a Pechino, nonostante si trovi a 2.500 chilometri di distanza dall'epicentro.





L'Onu ha dato la sua disponibilità ad inviare squadre di soccorso che possano intervenire ed aiutare il Giappone, dichiarando che sono già in stato di allerta delle unità specializzate, pronte ad intervenire.

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