Finalmente dopo una giornata di pressioni, con l'Italia in testa, è stato trovato un accordo tra Usa, Francia e Gran Bretagna e adesso il comando delle operazioni n Libia è passato alla Nato.
Il presidente americano Barack Obama ha sentito il presidente francese Nicolas Sarkozy ed il premier britannico David Cameron per discutere dei progressi realizzati per fermare l'avanzata delle forze di Gheddafi e stabilire una no-fly zone sulla Libia, ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes, sottolineando che hanno anche concordato sul fatto che "la Nato dovrebbe svolgere un ruolo chiave nella struttura di comando".
Prima dell'intesa, da Roma anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si era espresso a favore del comando Nato.
Napolitano ha ribadito "l'esigenza imprescindibile sostenuta dall'Italia, in piena sintonia con Stati Uniti, Regno Unito ed altri alleati, di un comando unificato". Pelosi ha messo in evidenza "la funzione cruciale che spetta all'Italia nell'attuazione della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: posizione risultata pienamente condivisa dal membro del Congresso John Mica, rappresentante della maggioranza repubblicana, e dagli altri componenti della delegazione".
L'intervento in corso in Libia, ha aggiunto Napolitano, "al quale l'Italia partecipa a pieno titolo, si fonda sulle prescrizioni del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite volte a garantire risposte anche militari ad ogni violazione o minaccia per la pace e la sicurezza internazionale". Il capo dello Stato, nell'auspicare "il massimo di chiarezza, coerenza ed efficacia nello sviluppo dell'azione decisa verso la Libia", ha richiamato le conclusioni del Consiglio Supremo di Difesa dello scorso 9 marzo.
Parigi, però, aveva gelato l'insistenza dell'Italia. "Non creiamo polemiche artificiali" ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri francese, Christine Fages. Il coordinamento delle forze della coalizione in Libia, attualmente gestito dagli Stati Uniti, "funziona. L'efficacia delle operazioni non è contestabile. Mi pare che fino a questo momento non ci siano stati aerei della coalizione che si sono scontrati tra loro". In ogni caso, ha aggiunto la portavoce, "la priorità è l'attuazione della risoluzione 1973 delle Nazioni Unite" per uno stop delle violenze in Libia. "E per il momento mi pare che su questo la missione sia efficace".
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